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Mahatma Gandhi

martedì 17 marzo 2015

Amos Oz: fanatismo, ironia e speranza


Come richiesto oggi da A. , ecco qui le idee e i pensieri di Amos Oz, scrittore israeliano, tratti dal suo brevissimo libro "Contro il fanatismo".

FANATISMO
(vedi qui la definizione)

  • "L'attuale crisi del mondo, nel Medio Oriente, in Israele/Palestina, non riguarda i valori dell'islam. Non riguarda la mentalità degli arabi, come sostengono alcuni razzisti. Niente affatto. E' l'antico conflitto tra fanatismo e pragmatismo. Tra fanatismo e pluralismo. Tra fanatismo e tolleranza. (...) Siamo di fronte alla consueta pretesa del fanatismo: visto che secondo me qualcosa è male, la elimino insieme a ciò che le sta intorno. Il fanatismo è più antico dell'islam, del cristianesimo, dell'ebraismo, più antico di ogni stato o governo, d'ogni sistema politico, più antico di tutte le ideologie e di tutte le confessioni del mondo. Il fanatismo è disgraziatamente, una componente onnipresente nella natura umana."



  • "Il fanatismo è spesso strettamente legato a un contesto di profonda disperazione: dove le persone non avvertono altro che disfatta, umiliazione e indegnità, ricorrono a forme svariate di violenza disperata. E l'unico modo per respingere la disperazione è quello di generare, diffondere speranza."  



UMORISMO
(vedi qui la definizione)

  • "Il senso dell'umorismo è un'ottima terapia. In vita mia non ho ancora visto un fanatico dotato di senso dell'umorismo, e non ho nemmeno mai visto una persona dotata di senso dell'umorismo diventare un fanatico, a meno di non perdere il senso dell'umorismo." 



  • "L'umorismo implica la capacità di ridere di se stessi. L'umorismo è relativismo, è la facoltà di vedersi così come potrebbe vederti il prossimo, è il rendersi conto che, a prescindere da quanto tu sia retto o da che torti tremendi tu abbia subìto, esiste immancabilmente un risvolto che è un poco buffo."



  • "Non credo che l'amore sia la virtù grazie alla quale si possono risolvere i problemi internazionali. E' di altro che abbiamo bisogno. Del senso di giustizia, ma anche del buon senso. E poi di immaginazione, una capacità profonda di immaginare l'altro, talvolta di metterci nei panni degli altri. Abbiamo bisogno di un talento ragionevole per il compromesso, a volte dobbiamo fare sacrifici e concessioni, ma non per questo dobbiamo commettere un suicidio in nome della pace."




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